… ormai sono passati alcuni giorni e a mente fredda posso riflettere su quello che abbiamo vissuto con tanta violenza…
27 Giugno 2012, una data difficilmente che dimenticherò.
E’ stato il giorno in cui abbiamo messo in scena il nostro III saggio.
Uno spettacolo lungo, lo so anche troppo.
Uno spettacolo complicato perchè non c’era solo la Danza ma un pò di tutto…
Uno spettacolo numeroso visto che eravamo più di 52 su un palco.
Applausi, errori, consigli, complimenti,critiche… in questi giorni ho ascoltato un pò di tutto…
E’ piaciuto, e parecchio e quasi a tutti…
Molti mi hanno detto “non ce l’aspettavamo uno spettacolo così, ci avete lasciato a bocca aperta”.
Ci hanno premiato originalità e versatilità…
Alcuni mi hanno rimproverato la esagerata lunghezza del saggio ma come ho detto nella serata, come fai a riassumere un anno intero di Danza in meno di due ore e mezza? non sarebbe giusto nei confronti degli allievi togliere brani che hanno studiato e che hanno fatto sudare sette acmicie per essere capite.
Molti si sono congratulati per l’enorme passione e voglia di danzare che i ragazzi comunicavano, anche quando la musica è saltata e loro hanno continuato a ballare, come se niente fosse successo..
Mi è stato riferito che ha dato fastidio il fatto che io abbia ballato molto con i miei allievi… cosa che mi è dispiaciuta… ma dovendo sostituire il protagonista e sapendo che molta gente era li presente anche per vedermi ballare dopo anni che non lo facevano non ho potuto fare altro che mettermi in gioco…
Alcuni mi hanno detto che non si sentiva la voc parlante, altri l’esatto contrario..
C’è chi si è complimentato per come ho scritto l’Operetta e altri che invece mi hanno criticato la lunghezza e il fatto che non si capisse bene tutta la trama…
A quasi tutti sono piaciute musiche e coreografie, riconoscendo un progresso tecnico ripetto l’anno precedente…
Noi tutti abbiamo odiato con il cuore il service che ha rovinato alcuni momenti del saggio con i propri errori tecnici: cassa che è scoppiata, troppo fumo, musica tagliata a proprio piacere… sbagliando si impara e so chi non chiamare più…
Eppure la cosa più bella che moltissime persone mi hanno scritto o detto è stato che siamo riusciti ad emozionare gran parte del pubblico, a far scappare una lacrima laddove ci poteva essere oppure un bel sorriso…
Io preferisco essere sempre modesto e umile perchè ho ancora tanto da impare e correggere e sinceramnte c’è ancota tanto tempo per farlo, ma di una cosa sono sicuro: i miei spettacoli o ti fermi, ti concentri e li studi dall’inizio alla fine con il cervello e il cuore oppure non puoi capire cosa vogliamo comunicarvi con una frase o un passo…
Bisogna mettersi in gioco anche come pubblico… far finta di non essere seduti su una sedia affianco al proprio amico, ma entrare nella Storia, viverla con noi… ecco solo così secondo me si può capire cosa facciamo…
Poi accetto tutti i consigli e le critiche e perchè no anche l’indifferenza di molti colleghi e allievi che sono venuti ad assistere il mio spettacolo.
Perchè io sono buono ma sono anche un attento osservatore…
E se si dice che l’ambiente della Danza è brutto è solo per colpa di chi la fa…
Se ci fosse un minimo di rispetto, solidarietà, educazione e stima reciproca sarebbe tutto diverso.
Ognuno pensa sempre di fare lo Spettacolo dell’Anno, che il proprio saggio sia il bello di tutta la città…
Io non la penso così..
Ognuno fa il suo, con quello che riesce a fare e con chi a disposizione…
E se tutti smettessimo a giudicare sempre quello che fanno gli altri forse anche la Dea Tersicore ne sarebbe più felice…
Io, personalmente sono felice.
Felice di ciò che abbiamo creato e messo in scena.
Felice dei sorrisi dei miei allievi e delle loro famiglie
Felice dei tanti complimenti ricevuti.
Felice perchè sono orgoglioso di tutto il mio lavoro e dei miei allievi.
Ora attendiamo le prossime uscite e il nuovo accademico
Non si finisce mai di studiare e danzare.
Se è amore altro non puoi fare che amare…