Archivio per dicembre, 2011

Stronzo e fottuto 2011 : CREPA!

Pubblicato: dicembre 30, 2011 in Black Time

Arriva il 30 Dicembre come ogni anno e tutti si lamentano.
E’ prassi, abitudine.
A dire il vero lamentarsi è diventata una moda.
“ahi mi fa male la schiena”… “Sto senza soldi”… “nessuno mi vuole bene”… quante volte sento qst frasi.. pensando che chi le dice magari le sta pronunciando solo per far prendere aria ai denti…
Io non mi voglio lamentare come gli altri o come facevo sempre, per esempio , mi sono riletto il post di un anno fa e anche 365 giorni fa non vedevo l’ora che il 2010 se ne andasse. Era la tristezza e la paura a farmelo dire visto che ero reduce da un’esperienza al quanto surreale per quanto riguardava la mia salute.
E poi ero triste, ma tanto, anche troppo, per chi, forse, non ne valeva la pena visti i comportamenti successivi. Ma come si suol dire “con il tempo ci si dimentica” e in effetti è stato così. Infatti quasi non ricordo di chi sto parlando….

Vabbè a distanza di un anno non sono triste, ne malinconico, ne depresso, ne dolcemente nostalgico di ciò che va via o perso ma sono semplicemente incazzato nero!
Questo 2011 è stato dal suo inizio fottutamente stronzo!
E per coerenza finisce nel modo più stronzo possibile.
Non sto qui a elencare le mille dissaventure che mi sono accadute perchè farei pietà a 3/4 della gente che mi leggerà, ma una parola che descrive questo lungo percorso la posso dire ed è FINE!
FINE nella sua accezione più negativa per di più…

Fine dei ricordi di quello che io chiamavo “amore”… ricordi così sbiaditi, finalmente sottolineo, e che mi permettono di guardarmi attorno…

Fine di una collaborazione lavorativa durata circa 8 anni dove la parte del cattivo agli occhi di tutti dovevo farla io però quando colpe non ne ho nemmeno una…

Fine di lunghe, lunghissime amicizie … se amicizie allora erano realmente a questo punto … dove lealtà, rispetto e affetto mancano non ci può essere sentimento.. e forse non c’è mai stato…

“Fine” … questa parola me l’hanno anche pronunciata in un ospedale e mi ha inseguito per mesi e mesi… accompagnata dalle mie lacrime e da quelle nascoste della mia famiglia. Convivere con il “fine” è tragico, ve lo assicuro. E’ come se volessi fare tutto e subito mentre gli altri cercano il rimedio a quella che sta per finire.

Fine alla mia Vita fatta di Danza, detta anche ridendo da chi non capiva cosa prova un ballerino quando gli tolgono l’unica ragion di vita… Mino senza Danza è un’equazione che nennemo io riesco a immaginare… a quel punto valeva la pena morire forse.. o forse sarebbe stata un altro tipo di morte…

Fine all’animazione, lavoro che ho sempre amato e odiato allo stesso modo.. ma si diventa grandi e bisogna pur smettere..

Fine di Mino il Pagliaccio, amico di tutti, pronto a far sorridere chiunque, ad ascoltare le confidenze degli altri, a consigliare… “Do ut Des” dicevano i Latini… io ho sempre dato ma ho ricevuto non abbastanza e con la crisi economica che vige ora bisogna guadagnare qualcosa, anche nella sfera sentimentale.

Fine dell’attenzione che si dava a tutte quelle persone che non apprezzano quello che fai, sei… Non meritano nemmeno un dialogo per riapacificarsi ma solo quella stessa indifferenza con cui mi hanno trattato..

Fine all’università… tanto costosa, tanto inefficiente, tanto inutile…

Fine di essere un ragazzino sempre pronto a sognare e a illudersi. Quando avevo 12 anni e vedevo ragazzi di 26 27 anni io li chiamavo signori… uomini… no ragazzi… ecco, forse ora dovrei vedermi così… Un Uomo porta addosso tante responsabilità, consapevolezze, certezze e ora tocca a me!

Insomma qst 2011 mi ha fatto proprio incazzare, troppo.
Quanti brividi di paura, quante volte le mie mani volevano picchiare qualcuno, quante parole cattive hanno sentito le mie orecchie e quante la mia bocca ne ha dette!
Quantio nervosismi e mal di pancia.
Quante delusioni ha portato ogni santo giorno?
Quanta solitudine ha trascinato?
Quante lacrime ha fatto scendere io che in 26 anni non mai pianto?

Ma la parola Fine è accompagnata anche da Rinascita.
Come l’uovo che smette di essere involucro e muore per far nascere il gabbiano pronto a volare per i sette cieli. Libero. Fiero delle sue ali e della sua curiosità.
Ecco, io sono quel gabbiano.
Il 2011 è stato il mio uovo, in bilico fra gli scogli e le onde di un oceano crudele.
Poi il Vento mi ha sempre difeso ed ecco che tutto il male finisce per poi rigenerarsi. Per rinascere.

Nasce la figura di Mino il Maestro di Danza conosciuto e invitato nelle manifestazioni, responsabile di 130 allievi,impegnato a far si che i loro sogni si avverino.
Nasce la figura di un Uomo che sta attento alla sua salute non considerando tutto scontato.
Nasce un innamorato dell’Amore quello vero, quello che chiede tutto senza permesso, quello che non se ne fa nulla del solo sesso o di due appuntamenti alla settimana ma ti chiede ogni minuto del tuo Tempo.
Nasce quell’Amico di nessuno, consapevole che ognuno è pronto a tirare l’acqua al proprio mulino e a voltarti le spalle ad ogni minima occasione, e allora si diventa amici per difendersi e per controllare il nemico.
Nasce la consapevolezza che per guardarsi allo specchio bisogna vivere con lealtà e rispetto nei confronti della Vita stessa, delle Persone che mi hanno fatto nascere e della propria personalità.
Solo chi si ama vive bene. Ed io nel 2011 ho amato troppo gli altri e poco me, e si è vista la conclusione.

Quindi stronzo 2011 Crepa, muori e sparisci dalle palle!
Non mi lamento ma ti insulto come meriti.
Sei stato falso, cattivo, subdolo e menefreghista.
Che la tua Morte possa far ridere me e le mie delusioni, le mie vittorie e le mie soddisfazioni.
Che la tua FINE possa dare INIZIO a qualcosa di diverso, nuovo, fresco, bello.
E se questo non dovesse accadere almeno che mi faccia continuare a essere così come sono, perchè, per quanto se ne dica, io mi adoro così!

E allora crepa stronzo perchè altro no meriti che il mio odio!
E a te che arrivi, stai attento…
Lo stesso odio si può bissare se non ti comporti bene…
E con qst vaffanculo 2011!

E’ un detto leccese.
Per chi non lo avesse capito significa letteralmente “allo sciogliere della neve si vedono le cacche”
Un’immagine poco poetica a dire il vero, ma molto realista e che rende bene l’idea che ho in mente.
Certa gentaglia la detesto io.
Oh santa fede! Sarà che Babbo Natale ancora non me l’ha portata la pazienza che gli ho chiesto, ma sono giorni in cui non sopporto niente e nessuno e tanto meno le facce false di certa merda, scusate il francesismo.
Prima o poi imparerò la lezione “che tutti tirano l’acqua al proprio mulino” e non fanno mai nulla per il bene di un rapporto sincero. MAI!
Il tempo rivela le persone sempre per quello che sono veramente .
Il finto oro dopo due sciacquate perde la sua luce. Il finto argento annerisce. E le magliette Made in China dopo un lavaggio perdono le strass che avevano.
Sarà che osservo troppo quello che mi accade attorno e non dico mai nulla, tanto da logorare dentro e poi esplodere tutto una volta con il mio acidume…
Ma la luce del sole arriva dovunque, la luce della consapevolezza anche un pò tardi è sempre più forte della nebbia dell’illusione!
E così dalle piccole cose capisci le grandi.
Il mondo egoista tanto quanto me.
Il bello è che me lo accusano sempre gli altri ma tu non puoi fare lo stesso con loro.
Oh no, in ogni favola c’è solo un cattivo e tanti buoni e ormai il personaggio malefico è sempre mio e sai che ti dico, me lo tengo?
Sarò almeno coerente con il mio ruolo!
Non come chi “tanto canta ma fondamentalmente stona!”
E allora si va avanti con le solite certezze, con l’autostima e l’amor proprio che mai mancherà e con la voglia di dire tante cose e che non si diranno mai… perchè penso “ho già poco tempo … e lo devo sprecare per le cose che valgono… non per le merde”…
Sarà … qui ancora non ha nevicato ma le merde già si vedono!

Ieri sera il mio sorriso era Vero.
Grande. Enorme. Pieno di tutto l’Orgoglio che un uomo può assaporare dopo una grande Sfida.
Per la prima volta dopo vari anni di gavetta ho potuto portare finalmente la mia scuola, la DANZA&PASSIONE, in quel teatro, culla dell’arte salentina, che mi ha visto sempre come allievo e mai come Maestro del mio centro studi.
Ma ieri l’occasione c’è stata e non dovevamo perderla!
E’ stato magico, non facile da realizzare a mente fredda… portare in scena nel magico Teatro Politeama di Lecce la mia scuola, le mie coreografie e i miei ragazzi… sentire “Danza&Passione di Mino Bianco” mi faceva venire i brividi e a stento ci credevo… sentire i mega applausi di un pubblico a noi sconosciuto… uscire dalle quinte e ricevere solo complimenti della gente … avere addosso l’affetto e la stima dei miei allievi… oggi poter ridere dei mille sacrifici fatti in qst ultimi 8 anni …. si, tutto qst può rendere un Uomo Davvero Felice. Tutto qst mi può rendere orgoglioso!
Il primo brano è stato quello Hip Hop.. 36 ragazzi su un palco… 3 fortissimi applausi con tanto di grida… a detta da chi avevamo giù in platea la gente si è davvero gasata… e quando sono sceso in strada più signore, mamme di allievi non miei, “…. mi hanno fatto complimenti dicendomi sempre “bravissimi”, al plurale, non bravo, BRAVISSIMI… si riferivano ai miei ragazzi… è qst la più grande soddisfazione per un insegnante… che i propri allievi emozionino…” …per il maestro è un pò scontato.. è maestro e deve a priori emozionare altrimenti che insegna qualcosa che non sa fare? per gli allievi è più difficile… ci metti la paura di sbagliare… l’adrenalina , i mille passi delle mie coreografie… per loro diventa tutto più difficile… ma ce l’hanno fatta… e la dimostrazione sono proprio i complimenti che LORO hanno ricevuto… dal più piccolo di 8 anni al più grande di 22… da chi balla da anni a chi danza da solo due mesi… 4 minuti di follia e mentre ballavamo capivamo che la gente era contenta… e l’emozione è stata fortissima.. per me e loro…
Poi l’esibizione di Danza Moderna con il mio assolo.
Non amo togliere spazio ai miei ragazzi tanto da rinunciare a ballare a volte per loro.
Ma ieri era la mia presentazione ufficiale al Mondo della Danza Salentina e sentivo il bisogno di parlare, di dire la mia, di dichiarare che c’ero anche io… solo un minuto e trenta secondi… dove non ho voluto mettere tecnica o altro ma semplicemente un ballerino che parlava col corpo e con l’anima… “elegante e pieno di grazia” mi è stato detto… e così lo volevo… non so sinceramente quanto è stato apprezzato soprattutto dai colleghi ma sinceramenye poco me ne frega… per una volta dovevo gridare una codsa e l’ho fatto… dopo di che il pezzo delle mie “Foglie” qst il titolo della coreografia… difficile perchè piena di tecnica e stile.. ma è andata alla grande… con qst brano volevo far capire che noi facciamo DANZA … a 360°… i ragazzi sono stati precisi, leggeri… eravamo tanti e persino quel palco ci sembrava piccolo… anche in qst caso gli applausi non sono mancati… oltre alle urla della nostra tifoseria… hahhah…
Sentire i complimenti di genitori prima scettici e ora convinti della scelta fatta della mia scuola.
Vedere gli allievi che provengono da altre scuole felici, orgogliosi e soddisfatti e soprattutto fieri del nostro centro studi.
Avere le famiglie, e la mia, affianco in ogni avventura.
Gratifica eccome.
Insomma è stata una grande serata , una grande presentazione della DANZA&PASSIONE.
Sono felice. Per me ma soprattutto per i miei ragazzi.
I loro occhi lucidi.
Il sudore dell’adrenalina.
La voglia di riballare di nuovo dopo l’esibizione.
La loro Passione che è esplosa su palco.
Ora le aspettative, e permettetemi di dire anche le invidie, sono altissime.
Non bisogna cullarsi. Anzi ora inizia il difficile.
Siamo arrivati al Top e da li non bisogna scendere.
Le idee sono tante.
Gli impegni tantissimi, tra meno di una settimana c’è già il Saggio!
Gli ostacoli enormi.
Ma ce la faremo, ne sono sicuro…
Ora ci SIAMO; ESISTIAMO davanti agli occhi di tutti.
… eravamo 36 cuori che battevano forte su un palco… e nessuno ci fermerà!

Perchè senza Passione nulla significa… non mi stancherò mai di dirlo! MAI

P.S,
Grazie allievi… il vostro affetto e la vostra stima mi basta per vivere 😉

Forse anche il Mondo mi sembra piccolo

Pubblicato: dicembre 15, 2011 in Black Time

Ci sono mari ed oceani.
Montagne, colline e deserti.
Abbiamo continenti, isole, città, metropoli, villaggi, ed eremiti.
Fiumi, laghi e pozzanghere.
Milioni di strade, sentieri e speranze.
Eppure a volte persino il Mondo mi sembra piccolo.
Così minuto da non trovare quello di cui hai bisogno in uno spazio così fragile.
Così fastidiosamente corto da dover sopportare le urla e le voci del vicino.
Ed io che mi sento un gigante se mi confronto con chi ho affianco.
Pronto a far male con un semplice passo il nanetto che mi sta sotto.
Così troppo diverso da non capire più quello che mi si dice.
Da essere così fuori, che dentro a questo mondo ci si sente a disagio.
Eh si.
Mi guardo e quando esco dal mio “mondo” e vengo nel vostro, io non ci capisco più nulla.
Tutto mi sembra folle, strano, quasi incomprensibile
Non trovo in qst “mondo” il mio.
E poi mi guardo indietro e mi dico “ma ero io quello?”
Sarà che sto impazzendo ultimamente, ma oramai la sensazione “sentirsi un pesce fuor d’acqua” è abitudine.
Sono cambiati i miei desideri, le mie aspettative, le mie parole.
Ho imparato altre cose dalla Vita, che a quanto pare non interessano i “molti”.
E chi si interessa forse è fin troppo ossessionato da quello che potrei dire da farmi sentire il peso “di chi si aspetta sempre il massimo da te”… quando a volte il massimo non vuoi e non puoi darlo.
Sarà che qst Mondo mi sembra troppo piccolo perchè ci ho visto tante cose e non mi sono piaciute.
Oppure sono io che cerco l’impossibile nello stupido mondo possibile.
Non lo so.
Io oggi guidavo e capivo una cosa: ero stanco di vedere sempre la stessa strada davanti a me.

… forse qst mondo è davvero piccolo, almeno per me

Lottare per un Sogno

Pubblicato: dicembre 13, 2011 in Danza, il mio unico e vero amore

Sarò pure all’antica, ma io lotto sempre per i miei sogni.

Sognare è fondamentale per vivere.
Chi non sogna non respira veramente.
Perchè bisogna accontentarsi di quello che la Fredda Realtà ci regala?
Perchè non chiudere gli occhi e vedere realmente cosa desideriamo anche se poi esso non è nelle nostre mani?
E quando lo vedi, lo riconosci, lo senti questo sogno, perchè non lottare per conquistarlo?
Perchè non sacrificarsi, impegnarsi, arrampicarsi sulla più alta montagna almeno per provare a raggiungerlo?
Perchè sognare è amare quello che desideriamo e quando ami davvero vuoi quella cosa con tutto stesso.
Sottolineo il “davvero” dopo il verbo amare.
“Io ti amo” lo dicono tutti.
“Io ti amo davvero” non lo dice nessuno.
C’è una grande, enorme differenza.
Nel primo caso ami, ma non abbastanza per sopportare tutto ciò che qst sentimento ti chiede, pretende, vuole. Nel secondo caso dai tutto stesso, senza pensarci e senza esserne consapevole, lo fai perchè è così. Punto.
Ecco, con i sogni, si ama solo nel secondo caso.
Delusioni, sconfitte, critiche, cadute, giudizi, dolori, depressioni, tutto ciò costella il cielo dei sogni. E solo la caparbia di chi ci crede davvero fa ingoiare qst brutti rospi sempre, ogni giorno, perchè è qst la colpa da espiare per toccare poi quella felicità che non ha paragoni.
Quando vedi la tua mano sfiorare il tuo sogno, accarezzarlo e prenderlo.
Quando i tuoi occhi brillano perchè vedono la luce di ciò che desideri.
Quando il tuo cuore sarà sereno perchè ha raggiunto la sua meta: la felicità.
Conquistare un sogno significare essere felici.
Nella sua vera accezione.
Ma per raggiungere bisogna lottare.
Come i cavalieri medievali facevano per lo patrie e per le loro dame.
Come i poeti fanno per i loro versi.
Come le aquile fanno per le loro ali.
Lottare a costo di morire.
Perchè se ami, la tua Vita non vale la pena di essere vissuta senza di esso.
Si Lotta per i sogni che ci cambiano.
Per i sogni che ci riempiono.
Per i sogni che ci fanno battere forte forte il cuore.
Si lotta solo per ciò che si ama.
Per il resto non ne vale mai la pena.
Io la penso così.
Forse sarò all’antica.

Anche quest’ anno bisogna scrivere la letterina a Babbo natale.
Ma vista la crisi economica e morale della nostra società ho deciso che la mia letterina sarà molto sobria e poco esigente.
Penso che anche tu, caro Babbo Natale, non ce la fai più.
Ci parlano continuamente di sacrifici e non mi riferisco solo alla politica ma anche alle persone che ci circondano.
Per il quieto vivere bisogna mordersi la lingua e sacrificare quello che si pensa…
Bisogna sacrificare il Tempo per lavorare, lavorare e lavorare.
Bisogna sacrificare un proprio desiderio per venire incontro a qualcun altro.
Bisogna sacrificare gli italiani per salvare l’Italia.
Eh si Babbo Natale, qst festa sarà piena di sacrifici e secondo me lavorerai anche poco quest’anno perchè i bambini di oggi hanno già tutto e non hanno più bisogno della Fantasia per esaudire un loro desiderio… e chi forse ancora qualcuno ce l’ha non se lo potrà permettere.
Pensa tu che anche la Natura, per risparmiare, da noi non sta facendo arrivare nemmeno l’inverno tanto che penso che la maggior parte di noi salentini il 25 Dicembre andrà a farsi una bella passeggiata al mare e sinceramente me lo auguro. Bisogna risparmiare e sacrificare qualche stagione… prima la primavera… ora tocca all’inverno/autunno/estate…
Insomma Babbo io che ti devo chiedere?
Materialmente nulla di che, perchè nonostante la crisi, io il culo me lo spacco dalla mattina alla sera con il lavoro, ma poi se voglio comprarmi qualcosa , anche di superfluo, finalmente me lo posso pure permettere senza arrivare a fine mese e mangiare per una settimana di continuo la famosa “pasta col tonno” perchè non hai soldi per comprare altro… eh si… diciamo che zitto zitto la povertà l’ho sfiorata da solo ogni tanto… ma qst era il prezzo da pagare per chi decide di lasciare la casa dei genitori e rendersi “indipendenti”. Si è indipendenti anche quando tocchi il fondo.
Allora il paio d’occhiali da sole, i vestiti, il computer nuovo o una makkina sicura diciamo che me li vedrò da me.. piano piano esaudirò tutti qst bisogni … inutili…
So che la Salute non la posso chiedere a te, nonostante sia la cosa che vorrei più a qst mondo… Eh si.. essere sano come un pesce sempre e comunque, qst è la cosa che vorrei non solo per qst natale ma almeno per tutti quelli che verranno… Sai, quando vivi la Paura della “Fine” ti rendi conto che tutto è talmente superfluo se non hai almeno un cuore che batte, un polmone che respira, due gambe che camminano, due mani che afferrano, una bocca per raccontare e due occhi per guardare la grandiosità del Mondo… tutto è inutile se non hai qst…
Ma tu sei Babbo Natale e qualcosa te la devo chiedere!
Vediamo, vediamo…
Una cosa la vorrei, perchè ormai sta finendo…
La Pazienza.
Che virtù!
L’ho sempre detestata e invidiata… fondamentalmente non sono un tipo paziente io, anche se poi ho imparato a esserlo o meglio a fingere di esserlo.
Ti chiedo quella pazienza che ti permette di ingoiare il rospo nel lavoro e che ti fa aspettare affinchè le tue ambizioni si avverino una ad una, dopo sacrifici e sacrifici… la pazienza nell’aspettare un pò di ammirazione e riconoscenza da chi lo deve fare, cosa al quanto fuori moda.
Ti chiedo la Pazienza di chi deve mordersi la lingua, una, due , dieci, mille volte per non far scoppiare la terza guerra mondiale. Di chi deve far finta di non vedere alcune cose per non rinfacciarle mai… la pazienza di chi per essere “buono” fa il fesso, quando poi tanto stupido non è, ma solo intelligente ..
La pazienza di chi tanto desidera qualcosa e poi non arriva. Dicono che l’attesa aumenta il desiderio! Palle! L’attesa stanca, annoia, deprime e scoraggia. Ecco perchè ti chiedo la Pazienza per non far perdere quel lume di speranza che ancora ho in cuore… forse…
La pazienza a sopportare i miei 130 allievi sparsi qua e là… adorabili uno per uno… ma ce ne vuole di pazienza per stare addietro a tutti i loro bisogni, domande, richieste, problemi…. eccome.. ma quella, solo quella è innata.. ecco perchè faccio il maestro…
La Pazienza a superare le mille paure ogni volta che sento un dolore… come se fosse il sintomo di chissà che cosa… la pazienza a superare qst fobia che sta diventando troppo pressante.
La pazienza a sopportare l’invadenza e il pessimismo di alcune persone che mi circondano… affinchè quello che mi dicono da un orecchio entri e dall’altro esca subito. La negatività non fa bene a nessuno tanto meno a chi si autocritica sempre,
La pazienza di chi dovrebbe perdonare e non ci riesce… forse perchè non ne vale più la pena.
La pazienza di chi aspetta da anni un viaggio che desidera fare e che non è mai arrivato.
La pazienza nel saper ascoltare sempre le confidenze di qualcun altro.
La pazienza anche di dire “no” per se stessi.
Insomma Babbo hai capito?
Qui i nervi saltono facilmente per lo stress, la noia e la pesantezza di alcune situazioni, aiutami tu a tenerli a bada…

Anche se poi so che arriverà Natale e nemmeno me ne accorgerò tanto io non lo vivo più qst momento di “bontà e condivisione”.
Tu, intanto regalami tutta qst Pazienza poi forse canterò Jingle Bells, forse…
Bhe stammi bene e sorridi Babbo, almeno io ti penso…

Rolling in the Deep

Pubblicato: dicembre 6, 2011 in Black Time

Significa “rotolando nelle profondità”.

In questi giorni, settimane o mesi sono tranquillo, sereno, calmo, ma non felice.
La felicità è ben altra cosa.
E so di non esserlo.
Non mi lamento di questo.
Sarà bello essere un giorno felice per ciò che merita questa emozione incredibile.
Per ora mi basta la serenità.
Sono stanco, qst lo percepisco invece.
Oggi mi sono fermato un secondo, non ce la facevo più.
Sentivo le gambe e le guance stanche.
Si, persino gli zigomi del mio viso sono stanchi stanchi, si può?
Sto dedicando così tanto tempo ed energia agli altri che sto dimenticando me stesso.
Passo giornate intere a lavorare, e se il mio corpo non si muove lo fa la testa che immagina, organizza, crea, distrugge tutto ciò che si può fare e inventare.
Sono così stanco che la mattina quando mi sveglio, il letto e le lenzuola sono perfettamente come le avevo lasciate prima di addormentarmi.
Non rinnego il mio lavoro, mai e poi mai, è l’unica cosa che mi rende sereno per ora.
Anzi ringrazio il Cielo di essere così stanco per la mia adorata Danza.
Ma ora diventa tutto più difficile, pesante.
Sono stanco di fare tutto da solo.
E questa volta non parlo nemmeno di lavoro.
Gli ultimi avvenimenti della mia vita mi hanno fatto aprire gli occhi e mi hanno fatto capire che davvero non ci si può fidare di nessuno. E così ti ritrovi solo in mezzo a 6000 persone a dover sostenere il peso di ogni tua azione quotidiana.
Dalla più piccola stupidaggine allo sconforto più grande.
Quanto si può resistere?
Non molto credo.
Ogni albero può sostenere solo le sue foglie, non quelle degli altri.
Il mio tronco inizia a piegarsi e l’inverno è appena iniziato e le foglie sono ancora poche.
Sono sincero non so di cosa ho bisogno.
Forse solo un pò di Tempo per me.
Per ritrovare le mie priorità, i miei desideri, per riconoscere i miei bisogni e le mie mancanze.
Un pò di silenzio per fermare i mille rumori che si susseguono e che mi ronzano attorno.
Avrei bisogno di una mano, ferma, decisa, forte.
Che ti sostiene quando sfiori il burrone e stupidamente sfidi la Sorte.
La Tristezza l’ho rifiutata, non me la posso nemmeno permettere.
Non ho tempo per auto commiserarmi o per versare quelle poche lacrime che sono rimaste nello scantinato.
E sinceramente non sento il bisogno di essere triste perchè non cìè motivo.
Ma rotolo.
Rotolo piano piano verso il basso.
E’ una discesa.
E non fa bene perchè significa che dopo ci sarà la salita e forse non avrò tutte le forze per scalarla.
Che fare?
Come reagire?
Cosa fare?

Ecco, non dovrei fare nulla, è questo il problema.
Dovrei stare fermo, riposare tutto di me stesso, dalle gambe alla mente, dagli occhi al cuore.
Rotolo e me ne accorgo.
E la consapevolezza rende stanchi anche questi pensieri.
Allora per ora spero di trovare una Pietra che mi blocchi, una grande, dura, anche brutta, che mi fermi, anche per poco, giusto il tempo di respirare e poi continuare, anche da solo, nuovamente.

Rotolo nelle profondità, e li la Luce non vi entra.
Ma questo è un altro capitolo.
Ora sono stanco e voglio andare a letto.

Ci amano le persone sbagliate

Pubblicato: dicembre 1, 2011 in Di Tutto e di Più

Nel mio passato da adolescente, e non solo, sono stato spesso illuso in amore.
Se di amore si può parlare.
Diciamo pure che mi innamoravo ogni santo giorno, cosa che non è cambiata nemmeno a 26 anni XD.
Ma al tempo ero succube delle parole che mi dicevano.
Vittima di sguardi fraintesi.
In balia di speranze che obiettivamente erano illusioni.
Poi cresci e impari.
Impari ad aprire bene gli occhi.
A usare i fendinebbia quando guidi e non vedi bene cosa hai davati.
Certo ogni tanto ci si casca, anche da grandicelli, ma tanto che hai imparato la lezione che sai come alzarti in piedi subito.
Una cosa però che mi ero rimpromesso era proprio di non illudere mai nessuno dall’altra parte.
Mi hanno spesso detto gli amici che il mio modo di fare socievole, confidenziale e presente spesso viene frainteso con altro e quando me ne accorgo faccio tre passi indietro proprio per non ferire nessuno.
In più di un anno che sono solo spesso sono stato contattato , corteggiato e ho avuto anche qualche appuntamento, ma come si dice “non ho trovato la persona giusta”…
Quella che ti fa battere il cuore, la mente e anche qualcos altro, diciamolo!
Quante volte mi è successo di sentirmi in imbarazzo perchè non sapevo come fermare corteggiamenti che farebbero invidia pure ai telefilm su canale 5.
Quante volte delle amicizie volevano trasformarsi in altro ed io non sapevo come reagire.
Qunate volte il lavoro era disturbato da frasi, proposte e parole che distoglievano l’attenzione mia e di chi mi stava vicino.
I più potrebbero pensare che tutto ciò potrebbe far solo piacere, soprattutto ad un egocentrico come me, e invece no.
E’ molto pesante.
Pesante perchè non vuoi ferire ma lo devi fare per essere leale.
Pesante perchè sai di cosa hai bisogno e non lo trovi così facilmente.
Pesante perchè ci si abitua a questo peso e non fa bene.
E’ difficile trovare l’altra metà della mela. Una volta ho scritto persino che forse qualcuno se l’era già mangiata ed era per questo che non la trovavo.
Trovare? Cercare?
Abbiamo smesso da un bel pò.
Preso dal lavoro, dai pensieri, dagli infortuni, dalle idee e dalle responsabilità spesso ci si dimentica di stare soli.
Eppure oggi, mentre stranamente ero “libero” nel dolce far niente, pensavo “vorrei davvero farmi un week end fuori per staccare la spina, per ricaricare le batterie, per spegnere il cervello e riposare, ma con chi poi?”
Gli amici dicono tutti che hanno problemi economici…
I colleghi preferisco non chiedere , perchè non amo confondere lavoro e amicizie…
Parenti… diciamo che sono un pò fuori dalla cerchia.
Quindi dovrebbe rimanere la dolce metà che appunto manca…
E così anche l’idea falsa di scappare via svanisce per l’ennesima volta. Non credo che viaggiare da soli sia molto divertente….
Mi hanno detto che incuto paura a causa della mia sicurezza.
Mi hanno detto he metto in imbarazzo con il mio modo plateale di fare le mie cose.
Mi hanno detto che ho la mente troppo contorta da capire.
Ma io so che sono diventato “grande” e che bisogna smettere di giocare perchè poi ci si stanca.
Io ho capito che bisogna puntare al massimo per far si che il sacco delle sorprese sia sempre pieno.
Ho imparato che è meglio conservare la propria integrità che venderla al primo offerente, perchè solo così si divenat preziosi.
E infine mi hanno insegnato ad aspettare e a passeggiare dolcemente, perchè a mettersi a correre si cade facilmente, a camminare lentamente ci stai più attento e ti godi il viaggio.
Mas poi credo che tutto ciò svanisce quando senti il cuore inizia a battere forte, fortissimo…
Per ora non è successo, si vede proprio che ci amano le persone sbagliate.