Arriva il 30 Dicembre come ogni anno e tutti si lamentano.
E’ prassi, abitudine.
A dire il vero lamentarsi è diventata una moda.
“ahi mi fa male la schiena”… “Sto senza soldi”… “nessuno mi vuole bene”… quante volte sento qst frasi.. pensando che chi le dice magari le sta pronunciando solo per far prendere aria ai denti…
Io non mi voglio lamentare come gli altri o come facevo sempre, per esempio , mi sono riletto il post di un anno fa e anche 365 giorni fa non vedevo l’ora che il 2010 se ne andasse. Era la tristezza e la paura a farmelo dire visto che ero reduce da un’esperienza al quanto surreale per quanto riguardava la mia salute.
E poi ero triste, ma tanto, anche troppo, per chi, forse, non ne valeva la pena visti i comportamenti successivi. Ma come si suol dire “con il tempo ci si dimentica” e in effetti è stato così. Infatti quasi non ricordo di chi sto parlando….
Vabbè a distanza di un anno non sono triste, ne malinconico, ne depresso, ne dolcemente nostalgico di ciò che va via o perso ma sono semplicemente incazzato nero!
Questo 2011 è stato dal suo inizio fottutamente stronzo!
E per coerenza finisce nel modo più stronzo possibile.
Non sto qui a elencare le mille dissaventure che mi sono accadute perchè farei pietà a 3/4 della gente che mi leggerà, ma una parola che descrive questo lungo percorso la posso dire ed è FINE!
FINE nella sua accezione più negativa per di più…
Fine dei ricordi di quello che io chiamavo “amore”… ricordi così sbiaditi, finalmente sottolineo, e che mi permettono di guardarmi attorno…
Fine di una collaborazione lavorativa durata circa 8 anni dove la parte del cattivo agli occhi di tutti dovevo farla io però quando colpe non ne ho nemmeno una…
Fine di lunghe, lunghissime amicizie … se amicizie allora erano realmente a questo punto … dove lealtà, rispetto e affetto mancano non ci può essere sentimento.. e forse non c’è mai stato…
“Fine” … questa parola me l’hanno anche pronunciata in un ospedale e mi ha inseguito per mesi e mesi… accompagnata dalle mie lacrime e da quelle nascoste della mia famiglia. Convivere con il “fine” è tragico, ve lo assicuro. E’ come se volessi fare tutto e subito mentre gli altri cercano il rimedio a quella che sta per finire.
Fine alla mia Vita fatta di Danza, detta anche ridendo da chi non capiva cosa prova un ballerino quando gli tolgono l’unica ragion di vita… Mino senza Danza è un’equazione che nennemo io riesco a immaginare… a quel punto valeva la pena morire forse.. o forse sarebbe stata un altro tipo di morte…
Fine all’animazione, lavoro che ho sempre amato e odiato allo stesso modo.. ma si diventa grandi e bisogna pur smettere..
Fine di Mino il Pagliaccio, amico di tutti, pronto a far sorridere chiunque, ad ascoltare le confidenze degli altri, a consigliare… “Do ut Des” dicevano i Latini… io ho sempre dato ma ho ricevuto non abbastanza e con la crisi economica che vige ora bisogna guadagnare qualcosa, anche nella sfera sentimentale.
Fine dell’attenzione che si dava a tutte quelle persone che non apprezzano quello che fai, sei… Non meritano nemmeno un dialogo per riapacificarsi ma solo quella stessa indifferenza con cui mi hanno trattato..
Fine all’università… tanto costosa, tanto inefficiente, tanto inutile…
Fine di essere un ragazzino sempre pronto a sognare e a illudersi. Quando avevo 12 anni e vedevo ragazzi di 26 27 anni io li chiamavo signori… uomini… no ragazzi… ecco, forse ora dovrei vedermi così… Un Uomo porta addosso tante responsabilità, consapevolezze, certezze e ora tocca a me!
Insomma qst 2011 mi ha fatto proprio incazzare, troppo.
Quanti brividi di paura, quante volte le mie mani volevano picchiare qualcuno, quante parole cattive hanno sentito le mie orecchie e quante la mia bocca ne ha dette!
Quantio nervosismi e mal di pancia.
Quante delusioni ha portato ogni santo giorno?
Quanta solitudine ha trascinato?
Quante lacrime ha fatto scendere io che in 26 anni non mai pianto?
Ma la parola Fine è accompagnata anche da Rinascita.
Come l’uovo che smette di essere involucro e muore per far nascere il gabbiano pronto a volare per i sette cieli. Libero. Fiero delle sue ali e della sua curiosità.
Ecco, io sono quel gabbiano.
Il 2011 è stato il mio uovo, in bilico fra gli scogli e le onde di un oceano crudele.
Poi il Vento mi ha sempre difeso ed ecco che tutto il male finisce per poi rigenerarsi. Per rinascere.
Nasce la figura di Mino il Maestro di Danza conosciuto e invitato nelle manifestazioni, responsabile di 130 allievi,impegnato a far si che i loro sogni si avverino.
Nasce la figura di un Uomo che sta attento alla sua salute non considerando tutto scontato.
Nasce un innamorato dell’Amore quello vero, quello che chiede tutto senza permesso, quello che non se ne fa nulla del solo sesso o di due appuntamenti alla settimana ma ti chiede ogni minuto del tuo Tempo.
Nasce quell’Amico di nessuno, consapevole che ognuno è pronto a tirare l’acqua al proprio mulino e a voltarti le spalle ad ogni minima occasione, e allora si diventa amici per difendersi e per controllare il nemico.
Nasce la consapevolezza che per guardarsi allo specchio bisogna vivere con lealtà e rispetto nei confronti della Vita stessa, delle Persone che mi hanno fatto nascere e della propria personalità.
Solo chi si ama vive bene. Ed io nel 2011 ho amato troppo gli altri e poco me, e si è vista la conclusione.
Quindi stronzo 2011 Crepa, muori e sparisci dalle palle!
Non mi lamento ma ti insulto come meriti.
Sei stato falso, cattivo, subdolo e menefreghista.
Che la tua Morte possa far ridere me e le mie delusioni, le mie vittorie e le mie soddisfazioni.
Che la tua FINE possa dare INIZIO a qualcosa di diverso, nuovo, fresco, bello.
E se questo non dovesse accadere almeno che mi faccia continuare a essere così come sono, perchè, per quanto se ne dica, io mi adoro così!
E allora crepa stronzo perchè altro no meriti che il mio odio!
E a te che arrivi, stai attento…
Lo stesso odio si può bissare se non ti comporti bene…
E con qst vaffanculo 2011!