“Il Lupo e L’agnello” di Mino Bianco (Rivisitazione della storica favola di Fedro)

Pubblicato: ottobre 26, 2011 in A parole mie...

“Un lupo ed un agnello, spinti dalla sete, erano giunti allo stesso ruscello.
Più in alto si fermò il lupo, molto più in basso si mise l’agnello. Allora quel furfante, spinto dalla sua sfrenata golosità, cercò un pretesto per litigare. “Perché”, disse, “intorbidi l’acqua che sto bevendo?” Pieno di timore l’agnello rispose: “Scusa, come posso fare ciò che tu mi rimproveri? Io bevo l’acqua che passa prima da te”. E il lupo, sconfitto dall’evidenza del fatto, disse: “Sei mesi fa hai parlato male di me”. E l’agnello ribatté: “Ma io sei mesi fa non ero ancora nato!”. Il lupo, arrabbiatissimo: “Allora fu tuo padre a parlare male di me”….. “

…..

…. Ma l’agnello rispose “non era la mia bocca a parlare, non puoi incolpare me per quello che ha fatto qualcun altro… “ . Il lupo non riusciva più a trovare la scusante per avvicinarsi e divorare quell’agnello. Doveva raggirarlo, doveva prendersi gioco di lui e poi divorare le sue carni…
Si avvicinò di nuovo e gli disse “piccolo agnello, posso bere assieme a te? Se tu non sporchi la mia acqua e non hai parlato male di me potremmo essere amici.”
L’agnello impaurito: “assolutamente no! Vai via da me! Che cosa vuoi? Mi vuoi uccidere? Perché? Cosa ti ho fatto di male?”
Il Lupo falsamente rispose: “Ma no, non ti voglio mangiare… voglio solo bere vicino a te… non ti preoccupare!” e si avvicinò alla povera vittima. “Come mai sei solo?” continuò a parlare, “Non è bene che un piccolo agnello come te sia da solo qui in giro, ci sono molti pericoli, piccolo e ingenuo come sei…”
L’agnello gli rispose: “Sono solo perché sono orfano. Me la devo vedere da me, solo con le mie forze. Ci sono molti pericoli qui, ma li devo affrontare altrimenti non sarò mai pronto a superare gli ostacoli più alti di me. Ora tu, che cosa vuoi da me? La natura mi ha detto che i lupi mangiano gli agnelli, ma adesso tu sei qui, affianco a me, a parlare, ed è per questo che ora non ti temo!”
Il lupo in effetti si stupì di quella sua reazione: aveva la sua vittima davanti e non agiva… perché? Come mai nonostante la sua fame non aggredì quell’indifeso animale che aveva davanti? Non si dava risposta…
Tutto ciò accadde ogni giorno…
Si incontravano lì al fiume, bevevano, chiacchieravano, ridevano e poi ognuno per la sua strada, come se tutto ciò fosse naturale.
Sembrava persino che fosse nata un’amicizia…

Ma a volte il forte diventa umile, il debole superbo….

Arrivò l’estate, un’estate caldissima che si portò addietro una gravosa siccità… i laghi si prosciugarono, i fiumi incominciarono a soffrire di vere e proprie secche: la sopravvivenza di tutta la natura era davvero messa a rischio.
Un giorno l’agnello arrivò al fiume con altri sei compagni. Incontrò il Lupo che con un bel sorriso lo salutò “Buongiorno!!!!! Un po’ ritardatari oggi??? Oh, sei venuto con degli amici!”. Ma l’agnello freddamente disse: “tu predatore, rubi la nostra acqua, devi fuggire dalle nostre terre, non sei ben voluto, devi andare via!”
Il Lupo non capiva:” Ma io e te siamo amici ormai, perché mi fai questo? Ho lasciato che la mia fame non fosse ripagata per lasciare te in vita, e tu ora mi tradisci? Perché? ”
L’agnello con indifferenza lo spinse lontano dal fiume e con forza e violenza il Lupo fu esiliato da quella terra, tradito da chi gli era più vicino.
E fu così che l’agnello divenne più furbo del Lupo…
… perché a volte il forte diventa umile, il debole superbo….

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